RECENSIONI CONCERTI

“Enrico Fagone che ha sia diretto l’orchestra che rivestito il ruolo di contrabbassista solista ha donato al pubblico in sala tutta la propria versatilità ed ecletticità. Capace di far esprimere all’orchestra precisa e coesa un suono compatto, potente e intimo allo stesso tempo all’occorrenza, ha anche messo a disposizione la propria raffinata arte come solista, poliedricità caleidoscopica che deriva da una lunga e variegata esperienza, anche qui a dispetto della giovane età; dopo aver rivestito per anni il ruolo di primo contrabbassista di orchestre tra le più prestigiose al mondo e aver collaborato con figure come Martha Argerich, nonché aver diretto orchestre di professionalità e fama acclarate.”
“Si è concluso quindi con le magnifiche Passioni amorose di Giovanni Bottesini, virtuoso del contrabbasso e compositore ottocentesco, che ha permesso a Miriam Prandi ed Enrico Fagone di esibirsi in coppia in un condensato di bellezza e maestria tecnica.
Successo caldo tributato da un pubblico attento, il quale ha ricevuto come regalo finale un bis sempre eseguito in coppia dai due virtuosi”

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Musicultura on line di Roberta Rocchetti

“..la Argerich ritorna nel capoluogo piemontese e lo fa con un giovane e talentuoso direttore d’orchestra che lei stessa ha valorizzato e sostenuto, Enrico Fagone, primo contrabbasso dell’Orchestra della Svizzera Italiana e già sul podio con altre rilevanti formazioni sinfoniche internazionali. La serata, è scontato sottolinearlo, ha registrato il tutto esaurito e ha proposto un programma davvero particolare, che nasce dalla sensibilità e dall’esperienza del Maestro Fagone e dall’affascinante e sterminato repertorio della Argerich.”

“..Un’esecuzione che mostra la perfetta intesa tra la pianista e il direttore, che ben si conoscono e che hanno saputo imprimere la propria personalità alla partitura lisztiana senza limitare le iniziative degli orchestrali della Rai.”
“..La serata si è conclusa con due grandi partiture del maestro andaluso Manuel de Falla. La Suite n. 1 e la Suite n. 2 tratte dal balletto El sombrero de tres picos…”
La scelta di Enrico Fagone di confrontarsi con questo autore è sicuramente coraggiosa, ma proprio con questo dimostra la sua maturità alla conduzione e l’intelligenza di selezionare un repertorio che possa sfruttare appieno le potenzialità dell’Orchestra Sinfonica della Rai. Il risultato gli dà pienamente ragione perché la resa valorizza davvero tutti gli elementi dell’organico strumentale e comunica l’energia del giovane direttore, portando nella fredda città sabauda per poco più di venti minuti le tonalità cromatiche accese e i profumi intensi della calura di un assolato pomeriggio estivo nella campagna andalusa..”

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AMADEUS - Emanuele Lavizzari

“Dopo i fasti della prima parte, l’attenzione si concentra tutta sulla magnificenza dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai impegnata nelle due suite estratte dal balletto El sombrero de tres picos. Sul podio, Enrico Fagone, che nel concerto di Liszt s’è lasciato guidare dalla Argerich assecondandone ogni richiesta agogica e dinamica, nell’accattivante lavoro di De Falla, sospeso tra l’esperienza folkloristica Albéniz e Granados e l’influenza impressionista di Debussy, mostra una reale consapevolezza narrativa in cui si valorizza l’elemento coreografico della latineggiante partitura senza cedere alla facile assimilabilità del linguaggio musicale. In questa caleidoscopica opera fatta di colori luminosi e costrutti ritmici irresistibili, l’opulento spettro timbrico dell’OSN Rai emerge grazie all’attenta cura dell’impasto sonoro e del dettaglio strumentale, evidente nelle sinuose sortite dei fiati a cui si affida, di danza in danza, il discorso teatrale del balletto. La jota finale è una spettacolare pulsione iberica animata da una prepotente carica sinfonica, in espansione lungo i sentieri di un crescendo in cui affluisce una moltitudine di effetti orchestrali – tutti ben distinguibili – e che instrada verso un’esplosione di travolgente portata.”

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L'ape Musicale - Antonino Trotta

Riguardo alla stagione 2018-19 dell’orchestra Nazionale della RAI I riflettori convergono fuor di dubbio verso le serate dedicate a Martha Argerich con la partecipazione di Enrico Fagone sul podio.

IL CAFFÈ TORINESE

“Alla bacchetta Enrico Fagone nelle vesti ormai apprezzatissime di direttore d’orchestra.”

GAZZETTA DI PARMA

Bastano poche note per restare affascinati dal suono del contrabbasso, soprattutto se abbiamo un solista come nel caso del concerto di ieri sera a Lugano che era Enrico Fagone, che ha dimostrato cavata sciolta e soprattutto grande virtuosismo nel concerto n°2 di Giovanni Bottesini con l’orchestra della Svizzera Italiana e la bacchetta di Juraj Valcuha, Direttore stabile dell’Orchestra RAI di Torino

Luca Segalla , "RSI" (CH)

Nella Seconda parte del programma, è entrato in scena Enrico Fagone, L’ho già detto: è uno dei contrabbassisti più grandi del mondo e il fatto che abiti da anni la corte musicale di Martha Argerich garantisce la mia parola. Fagone ha squadernato un Granduo di Bottesini terrificante, pieno di saette strumentali ed espressive. E’ stato il trionfo e tutti in piedi

Nazzareno Carusi, "LIBERO" (IT)

G.Bottesini, compose una serie di pezzi incredibilmente difficili per il suo strumento per dimostrare a tutti la sua superiorità. Enrico Fagone affronta senza indugi tutte queste opere – che restano un’enorme sfida – mostrando estrema agilita’ nel destreggiarsi agevolmente fra i passaggi terribilmente ardui del Concerto in Si minore

David Danton, "THE STRAD" (UK)

Nel concerto Martha Argerich Presents coinvolgevano quattro dei sette esecutori, tra i quali si e` distinto il geniale Enrico Fagone, capace di cavare dei legati ora lievi, ora densi, ora danzanti da un contrabbasso che ci « parla » con infinita varieta` di inflessioni, e di raggiungere – grazie al perfetto senso ritmico – un’appagante simbiosi tra gesto e suono

Stephen Hastings, "RIVISTA MUSICA" (IT)

Domani Fagone suonerà a casa Bottesini. Enrico Fagone non solo suona Bottesini, ma si rispecchia nel più grande virtuoso di contrabbasso della storia musicale

Enrico Parola, Corriere della Sera (it)

“UN GENIETTO DEL CONTRABBASSO” a Enrico Fagone il prestigioso premio Benzi.

Sabrina Silan , "LIBERTA' PIACENZA"

A questo punto del concerto si sono aggiunti a Martha Argerich e Nestor Marconi i tre ambasciatori del del Martha Argerich Presents Project tra cui il sorprendente contrabbassista Italiano Enrico Fagone.

Margarita Pollini, "AMBITO FINANCIERO" (ARG.)

Vorrei esprimere tutta la mia soddisfazione per Enrico Fagone e per la sua straordinaria personalità artistica, che lo rende un importante esponente del contrabbasso solista!

Klaus Stoll, 1° c.basso Berliner Philarmoniker 1959-2008

Arrivati a questo punto della serata serve una parentesi appassionata, fornita subito dalla musica di Koussevitzky e dal solista Enrico Fagone. Piegato sul suo strumento come se volesse abbracciarlo (lo accarezza, lo scuota, lo consola), rapito dalle melodie del Concerto per contrabbasso e orchestra op.3 di Serge Koussevitzky. Fagone offre una dimostrazione delle qualità del contrabbasso (con quel suono dolce e intenso). Poi, richiamato a gran voce dal pubblico, si cimenta in un doppio Piazzolla virtuosistico e scatenato, trascinandosi dietro l’orchestra e anche il pubblico, con la sala trasformata in uno stadio

Fabrizio Tassi, "LIBERTA' MILANO" (IT)

L’abile performance è stata degnamente seguita dall’esecuzioni della pianista Keiko Yazawa e del contrabbassista Enrico Fagone che si sono misurati con l’Allegro moderato e l’Andante dal Concerto per contrabbasso di Bottesini e lo Scherzo per contrabbasso e pianoforte di Van Goens. Fagone esprime tutta la passione per quel contrabbasso che sembra un alter ego: sul palco mentre suona sembra proclamare tutto il suo amore come un oratore in una piazza o un innamorato alla finestra. La pianista, rigorosa e precisa, alterna un dialogo serrato a un ritmo più malinconico. L’armonia nella gestualità è alta, la cura per l’ultima nota, tenuta fino in fondo per mano e mai del tutto lasciata, la rende quasi un sussurro.

Elisa Malacalza, "LIBERTA' PIACENZA"

‘ stato un concerto semplicemente strepitoso. Il pubblico ha accompagnato ogni esecuzione di Fagone con scroscianti applausi, tributandogli, alla fine, una lunga e più che meritata ovazione. Da parte mia la grande soddisfazione di aver constatato, ancora una volta, che il concorso Benzi, due anni fa, aveva visto giusto.

M° Emilio Benzi, Art Director Concorso W.Benzi

E’ stato definito dalla stampa specializzata uno dei musicisti più promettenti tra i migliori contrabbassisti del mondo, e malgrado la giovane età, la qualità e la vastità delle esperienze musicali di Enrico Fagone (che vanno da Martha Argericha Elio e le StorieTese) sono lì a sostenere questa affermazione..

Zeno Gabaglio, "CORRIERE DEL TICINO" (CH)

Ottima l’interpretazione del contrabbassista Enrico Fagone che, grazie al suo virtuosisimo e alle capacità espressive, ha saputo far “cantare” lo strumento, quasi fosse un violoncello, mettendo in luce la sua voce a dimostrazione ch eil contrabbasso non è solo uno strumento d’accompagnamento insito nell’orchestra, bensì uno strumento solista a tutti gli effetti

Alberto Cima, "CORRIERE DEL TICINO" (CH)

Il secondo premio nella sezione Archi del Concorso Internazionale TIM (Torneo Internazionale Musicale) è stato assegnato al contrabbassista (raramente i contrabbassi riescono a prevalere in questa competizione aperta a tutti gli archi) Enrico Fagone, già considerato fra gli elementi di spicco mondiale del contrabbasso.

Rivista ARCHI MAGAZINE

Il contrabbassista Enrico Fagone è diventato ormai non un semplice sostegno ritmico ed armonico degli altri tre, ma si sta ritagliando un ruolo da solista,dando una nuova freschezza e vivacità a tutto il gruppo.

Marco Buttafuoco, "GAZZETTA DI PARMA"

…e poi il contrabbassista Enrico Fagone fantastico giovane: con spirito sfacciato e molto charme ha incantato il pubblico il Fünfundzwanzigjährige. Raramente si vede una tale presenza sui nostri palcoscenici tedeschi.

Marco lucido, "QUOTIDIANO TEDESCO"

Temperamento ed estro, doti che Fagone rilevava sensibilmente nel modo in cui “cantava” col suo duttile contrabbasso, che sembrava avvicinarsi alla tenera colloquità del violoncello.

Corrado Mingardi, "GAZZETTA DI PARMA" (IT)

Poi, introdotta a sua volta da Borges con la voce Recitante di Paola Gassmanm arriva l’amatissima melodia Milonga del Angel di A.Piazzolla con il tema esposto al contrabbasso da un sensazionale Fagone.

A.Ten

Fagone è un solista di prim’ordine, e tuttavia mai il virtuosismo della parte solistica prende il sopravvento sulla volontà espressiva: la sua è un’esecuzione intensa, ove la linea del Contrabbasso segue con coerenza il filo del “discorso drammatico”,
e quando si lascia andare nel passaggio di sedicesimi che conduce alla cadenza del primo movimento, dà vita ad un turbine travolgente ed emozionante.

Rob Nairn, ISB-MAGAZINE (USA)

Il fatto che anche sul contrabbasso si possano eseguire brani di grande virtuosismo è stato ampiamente dimostrato da Fagone con lo “Scherzo” di Daniel Van Goens. Questo brano è in effetti per violoncello e pianoforte, ma Fagone lo ha eseguito al contrabbasso. Se già per i violoncellisti questi diabolici virtuosismi sono al limite dell’ineseguibilità, a maggior ragione i contrabbassisti vengono messi a dura prova: perfino un banale intervallo di seconda sul contrabbasso equivale a un salto nel buio.
Questo Scherzo infernale, tuttavia, per Fagone non sembra essere nulla più che un banale esercizio per sgranchirsi un po’ le dita.

Marco Frei

A Enrico Fagone, contrabbassista Italiano è stato assegnato il 2° Premio Sez.Archi TIM (Torneo Internazionale Musicale). Fagone si è espresso con cavata magica, partecipazione emotiva e tecnica sensazionale.

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